ALBO D'ORO anno 2005
Sesta edizione


 

 

Premio Internazionale alla Cultura in memoriam

Papa Giovanni Paolo II

(Lettera autografa al Card. Segretario di Stato, 20 maggio 1982)

“Fin dall’inizio del mio Pontificato, ho ritenuto che il dialogo della Chiesa con le culture del nostro tempo fosse un campo vitale, nel quale è in gioco il destino del mondo in questo scorcio del secolo XX.
Esiste infatti una dimensione fondamentale, in grado di consolidare o di scuotere fin dalle fondamenta i sistemi che strutturano l’insieme dell’umanità, e di liberare l’esistenza umana, individuale e collettiva, dalle minacce che pesano su di essa.
Questa dimensione fondamentale è l’uomo, nella sua integralità.
Ora l’uomo vive una vita pienamente umana grazie alla cultura".


Sezione Narrativa Straniera

Hong King
K. L'arte dell'Amore
Garzanti

Hong Ying è cresciuta nei quartieri poveri di Chongqing, sulle rive dello Yangtze. Vive attualmente a Londra. Narratrice e poetessa, è autrice di una fortunata autobiografia, La figlia del fiume, e del romanzo L’estate del tradimento.
In Cina K. L’arte dell’Amore è stato al centro di una complessa vicenda giudiziaria e ne è stata vietata la pubblicazione, anche se si dice che circolino già nel paese diverse centinaia di migliaia di copie del libro. Tradotto in numerosi paesi, è stato tra i best seller in Gran Bretagna e Germania.

 

Sezione Narrativa Italiana

Dacia Maraini
Colomba
Rizzoli

Dacia Maraini è nata a Firenze. Ha pubblicato i romanzi La vacanza (1962), L’età del malessere (1963), Memorie di una ladra (1973), Donna in guerra (1975), Isolina (1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, Premio Campiello 1990), da cui è stato tratto il film di Roberto Faenza, Voci (1994), Dolce per sé (1997). Tra le sue raccolte di poesie ricordiamo Viaggiando con passo di volpe (1991) e Se amando troppo (1998). La sua produzione teatrale è stata per la prima volta raccolta nei due volumi Fare teatro 1966-2000 (2000). Nel 1980 ha pubblicato, con Piera Degli Esposti, Storia di Piera a cui è seguito Piera e gli assassini (2003), nel 1993 Bagheria, nel 1966 Un clandestino a bordo, nel 2001 La nave per Kobe. Ha vinto nel 1999 il Premio Strega con Buio. Le sue opere sono edite presso Rizzoli e tradotte in venti paesi.
Sul “Corriere della Sera” tiene una rubrica ogni tre settimane dal titolo “Il sale sulla coda”.

 

Sezione Saggistica

Gianni Oliva
Profughi
Mondadori

Gianni Oliva vive a Torino, dove è nato nel 1952. Studioso del Novecento, da anni si occupa degli argomenti meno indagati della storia nazionale recente. Da Mondadori ha pubblicato: I vinti e i liberati, 8 settembre 1943-25 aprile 1945 (1994), I Savoia (1998), La resa dei conti (1999), Umberto II (2000), Foibe (2002), Duchi d’Aosta (2003), Le tre italie del 1943 (2004), L’alibi della Resistenza (2004), La nuova edizione di Storia degli alpini (2001) e Storia dei carabinieri (2002).

 

Premio Speciale per il Giornalismo

Paolo Gambescia

Ha iniziato la sua attività di giornalista all’Unità dove è rimasto per 14 anni occupandosi in modo particolare di terrorismo e di mafia.
Dopo una parentesi all’Occhio, giornale fondato da Maurizio Costanzo, è passato al Messaggero prima come inviato, poi come redattore capo ed infine vice direttore.
1l 10 agosto 1998 ha assunto la direzione dell’Unità.
Autore di libri sull’amministrazione della giustizia e di inchieste televisive sui grandi temi giudiziari e sociali.
Il 29 settembre 1999 ha ssunto la direzione de “Il Mattino”.
Dal 1° luglio 2002 dirige il Messaggero.
È un giornalista vecchia maniera, che non è venuto dalla scuola ma dalla pratica, però dopo essersi laureato e dopo aver rinunciato ad un lavoro che gli interessava molto dentro l’università, come ricercatore di diritto ecclesiastico. Questo si chiama vocazione? Può darsi. Sicuramente significa che questo mestiere si può fare solo se viene percepito non come uno status, ma come un servizio per la collettività.

 

Premio Speciale per lo Spettacolo

Gigi Proietti

La sua comicità, i suoi spettacoli-fiume, i suoi personaggi, le sue macchiette “petroliniane”; e ancora gli scioglilingua, le canzoni, le irriverenti risate, le parodie, le barzellette mimate: tutto ciò rende Gigi Proietti un genio e un maestro del teatro.
Nato a roma il 2 novembre 1949, gigi Proietti sente la vocazione per lo spettacolo molto presto.
Durante gli anni dell’università, mentre si dedica agli studi in Giurisprudenza, si esibisce con la chitarra nei locali notturni della capitale e, fin dagli esordi, si divide tra il teatro (recitando talvolta anche nelle cantine, poi arriverà al teatro Stabile di Roma e de L’Aquila), il cabaret, il gruppo di avanguardia 101, il cinema e la televisione.
I primi successi arrivano nel 1968 quando sostituisce Domenico Modugno nello spettacolo di Garinei e Giovannini  “Alleluia Brava gente” accanto a Renato Rascel. Da quel momento in poi ha inizio un susseguirsi di spettacoli di successo.
Grazie al suo grande successo Gigi Proietti è diventato anche direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, non limitandosi mai ad una pura e burocratica gestione, bensì firmando negli anni anche una serie si regie di pregio, spesso affidate a giovani attori nati dalla sua fucina.
Famose  inoltre sono  le  sue  innumerevoli interpretazioni televisive  (fiction come “Il Commissario Rocca” hanno sbancato) o cinematografiche (una su tutte: “Febbre da cavallo”.

   

Premio Speciale alla Romanità

Andrea Carandini

Andrea Carandini è nato nel 1937 e insegna Archeologia Classica all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Ha pubblicato studi di cultura figurativa e materiale di età romana. Ha edito scavi da lui diretti ad Ostia, in Algeria presso Tipasa, in Toscana e a Roma sul Palatino.
Ha scavato inoltre nel sito dell’Auditorium di Renzo Piano, a Vejo e a Pompei.
Ha pubblicato il primo manuale italiano di scavi archeologici, “Storie dalla terra”, Torino 1996.
L’ultima scoperta di Andrea Carandini è la Reggia dei Re di Roma, centro sociale e politico della città. Una dimora lunga e stretta, grande in tutto 345 metri quadrati, con vasto cortile. Tale scoperta consente di leggere in chiave unitaria la formazione di Roma. Fa convergere quello che fin qui è stato raccolto sulle origini e la tradizione sulla stessa data (la metà dell’VIII sec. a.C.) e pone sia il Palatino che il Foro, compreso il palazzo del Re, la casa delle vestali e il santuario di Vesta, che sono coeve, in un unico sistema e in un unico progetto.

   

Premio Speciale per l'opera "Storia di Karol"
da cui è stato tratto il film"Karol: un uomo diventato Papa",
vero evento televisivo dell'anno

Gian Franco Svidercoschi

Gian Franco  Svidercoschi (Ascoli Piceno, 1936) giornalista dal 1959, da più di quarant’anni segue fatti e problemi del mondo religioso e vaticano, occupandosi contemporaneamente di politica internazionale, e in particolare dell’Europa centro-orientale. Ha lavorato in agenzie di stampa, giornali, radio e televisioni.
È stato vice direttore de “L’Osservatore romano”.
Ha intervistato due volte Giovanni Paolo II e ha collaborato con lui alla realizzazione di “Dono e Mistero” (1996), il libro in cui il Papa ha raccontato la sua vita sacerdotale.
Ha pubblicato numerosi volumi di successo, tra cui ricordiamo “Lettera a un amico egreo” (Mondatori, 1993), tradotto in venti lingue, “Un Concilio che continua” (Ancora, 2002) e “L’esercito del Papa” (Ancora-Rai Eri, 2003).
Da “Storia di Karol” il produttore Pietro Valsecchi, della TAODUE – Film, e il regista Giacomo Battiato hanno tratto il film “Karol: un uomo diventato Papa”, trasmesso da Mediaste, vero evento televisivo dell’anno.